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L’Umbria per Slow Wine 2024

L’Umbria per Slow Wine 2024
Tutti i numeri della regione nella 14esima edizione della guida ai vini di Slow Food Editore in libreria e online su slowfoodeditore.it a partire da oggi 11 ottobre.

5 chiocciole, 6 bottiglie, 4 monete e 19 Top Wine: questi i riconoscimenti della Guida Slow Wine 2024 assegnati all’Umbria, ai quali si aggiungono i 13 video realizzati in vigna e cantina dai collaboratori, accessibili direttamente dalla guida tramite QRCode.

Disponibile da oggi 11 ottobre in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore, la quattordicesima edizione di Slow Wine racconta le migliori cantine italiane e le etichette più interessanti, selezionate da più di 200 collaboratori sparsi in tutte le regioni della penisola. È l’unica guida in Italia, infatti, realizzata a partire dalle visite di tutte le cantine recensite, tratteggiando così uno spaccato aggiornato e puntuale del panorama vitivinicolo italiano contemporaneo di qualità.

Il tema già accennato lo scorso anno si afferma come centrale in questa edizione: la crisi climatica e le sue conseguenze stanno modellando in maniera significativa il mondo enologico. Le condizioni climatiche avverse, in intensità e forza del tutto eccezionali, unite alla peronospora che ha dimezzato la produzione di intere regioni, la flavescenza che contribuisce all’estinzione di alcune varietà e insetti importati da altri continenti sono elementi che, nel complesso, definiranno in maniera sempre più impattante la produzione italiana (e non solo) del vino, soprattutto di impronta biologica, ponendo questioni importanti sui prezzi delle uve e l’immancabile risvolto della medaglia che è la speculazione.

L’Umbria vista da Slow Wine

L’Umbria è regione di cantine che hanno scritto la storia del vino italiano, ma anche di tante nuove attività, che vedono affacciarsi vignaiole e vignaioli di maggiore freschezza anagrafica. Anche se il raccolto di quanto seminato da queste nuove energie è ancora di là da venire, il fermento che raccontiamo lascia ben sperare, e parecchie bottiglie entusiasmanti le abbiamo già incontrate. Ci auguriamo che siano sempre di più, che portino riconoscimento alle produttrici e ai produttori che le realizzano, e che una positiva contaminazione investa tutto il comparto. 

C’è però, ovviamente, anche un grande rischio, che va assolutamente scongiurato: che la vitivinicoltura della regione si appiattisca sulla soddisfazione di un turismo del vino “da cartolina”, spesso incapace di riconoscere e apprezzare le espressioni più genuine. Risorsa preziosissima per l’economia locale, complici un paesaggio e una qualità della vita con pochissimi eguali, il turismo, nella declinazione che alcuni osservatori stanno iniziando a definire come overtourism, potrebbe spingere (e già spinge) alcune realtà a tradurre il vino umbro in una lingua più internazionale, più comprensibile a un pubblico ampio da attrarre per mere ragioni di ritorno economico. Noi siamo convinti che la strada verso la grandezza del vino umbro debba invece passare attraverso un lavoro profondo sull’unicità di questa terra, non attraverso un annacquamento della sua identità. In questo senso vediamo arrivare segnali incoraggianti. 

Tutti i dettagli di tipologie, annate e zone di produzione e tutti i riconoscimenti che Slow Wine ha assegnato alle aziende umbre sono disponibili qui.

La guida Slow Wine 2024
Il racconto delle 2.006 cantine visitate e recensite è affidato ancora una volta a schede che descrivono i vigneti e i migliori vini (in elenco gerarchico di qualità) disponibili in commercio, nonché le persone dell’azienda. Il lettore, inoltre, ha la possibilità di essere guidato in un viaggio ancora più immersivo grazie ai video girati durante le visite in cantina e in vigna, fruibili da 422 QR code. 

Oltre alle schede dedicate alle cantine, Slow Wine fornisce un racconto puntuale delle migliori etichette con l’assegnazione di una serie di simboli e riconoscimenti: tra i Top Wine, l’edizione 2024 distingue i Vini Slow (vini che, oltre ad avere una qualità eccellente, condensano valori legati a territorio, storia e ambiente) e i Vini Quotidiani, ovvero vini di alta qualità con un prezzo massimo di 12 euro sullo scaffale. Alle cantine più interessanti viene invece assegnato il massimo riconoscimento della Chiocciola, che premia le aziende il cui lavoro ben interpreta i valori (organolettici, territoriali e ambientali) in sintonia con la filosofia di Slow Food. Seguono poi altri riconoscimenti quali la Bottiglia, ai produttori che esprimono un’ottima qualità per tutte le bottiglie presentate in degustazione, e la Moneta, alle realtà che esprimono un buon rapporto tra la qualità e il prezzo per tutte le bottiglie prodotte. 

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